Supportiamo quelle realtà che si prefiggono lo studio di sistemi per la risoluzione delle problematiche legate al territorio in materia di ingegneria naturalistica e a seguito di eventi calamitosi come:
- terremoti
- crolli imprevisti di roccie
- cedimenti
- piene
- alluvioni o frane
Operiamo nei due momenti fondamentali in difesa e controllo del dissesto idrogeologico: quello della prevenzione e quello della previsione.
Secondo l'art 3 della legge 225/1992, istituzione del servizio nazionale della protezione civile, la
previsione delle varie ipotesi di rischio "consiste nelle attività dirette allo studio e determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi". mentre
la prevenzione "consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la posssibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi di cui l'art. 2 [calamità, catastrofi naturali, o connesse con le attività dell'uomo], anche sulla base di conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione".
Dalle descrizioni delle norme di cui sopra si evincono le definizioni che stanno alla base dei nostri principi di tutela e protezione dell'ambiente in cui viviamo.
Forniamo supporto alle attività di ricerca scientifica, tecnologica e alle
reti di monitoraggio con la previsione, e supportiamo attività di prevenzione del rischio (mezzi o misure strutturali o non strutturali) tramite la gestione della messa in sicurezza del territorio e delle popolazioni, quali sistemi idraulico-forestali e controllo dei consolidameto dei versanti.
Alcuni esempi di campi inerenti le misure non strutturali per la riduzione del rischio riguardano: la difesa del suolo e protezione civile, i piani di emergenza, le assicurazioni contro rischi di catastrofe, la delocalizzazione di insediamenti e infrastrutture, il monitoraggio dei fenomeni.